Vi siete mai chiesti come nasce un mio spettacolo? Un concerto non è solo voce e musica. E’ anche atmosfera, scenografia, allestimento.
L’esibizione è la parte visibile di un grande lavoro invisibile. Quello della gestazione di un’idea e della sua realizzazione: un processo che spesso e volentieri richiede giorni di fatica da parte di diverse persone e non coinvolge certo solo me.
Anche se poi lo spunto da cui sviluppare l’evento, beh… quello deve essere per forza qualcosa che parte da chi si espone in prima persona sul palco.
Capita così anche a me, penso e ripenso a come rendere ogni performance unica, e a volte, quando la data in calendario ha per me un significato particolare, questo pensiero può diventare un chiodo fisso.
Alcune volte mi succede di chiudere gli occhi ed avere immediatamente l’idea.
Altre volte mi sembra di aver perso l’ispirazione – e mi capita soprattutto in periodi stressanti – ma poi basta veramente poco perché la mia creatività riaffiori. Sono le piccole cose che mi “accendono”: le idee più belle mi arrivano nei momenti meno attesi, quando magari sto dedicando del tempo alla mia famiglia.
Un esempio? Mettendo a nanna mio figlio ho trovato la giusta chiave per allestire lo spettacolo dell’8 maggio al Teatro Toniolo di Mestre.
Ho alzato giusto un attimo lo sguardo sopra al lettino di Filippo e la vista delle travi in legno sul soffitto ha fatto sì che nella mia mente si materializzassero una serie di immagini: una soffitta, un armadio, i miei abiti di scena, io che osservo e accarezzo i tessuti di questi miei abiti.
Ho subito avvertito che queste suggestioni della mia mente erano il giusto punto di partenza da cui sviluppare lo spettacolo e quindi ho avvisato subito i miei collaboratori Alex e Barbara (rispettivamente il Videomaker/Regista e la Scrittice/Pittrice con cui ho preparato lo Show al Teatro Toniolo) che avevamo – finalmente! – una pista da seguire.
Alex e Barbara mi hanno aiutato molto, spronandomi a capire – anche quando, nuovamente, mi sembrava di non avere più idee – come realizzare la scaletta più adatta e a mettere nero su bianco le mie riflessioni su ogni pezzo che avevo scelto.
E i pezzi che ho individuato all’interno dell’immenso repertorio di Renato avevano tutti un senso preciso all’interno della mia “visione” dello spettacolo.
Spettacolo che avevo concepito non solo come una esibizione canora, ma come una vera e propria “storia” da raccontare in musica.
Una storia che esprimesse la mia voce, ma anche quella del pubblico, che rendesse giustizia alle difficoltà e alle soddisfazioni della vita di ognuno.
Siete curiosi di sapere che canzoni ho scelto? Ve lo racconto nel mio prossimo articolo! 😉
Nel frattempo riascoltate le parole della canzone che ho deciso di cantare in apertura:
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Da sempre ad ogni spettacolo dai il massimo,e riesci a coinvolgere la platea la galleria il pub lA PIAZZA E QUANT,ALTRO TI circonda.Sei una gran bella persona,e un artista talentuoso.Ma un appunto te lo vorrei fare.Premetto io ti seguo anche d,inverno con la nebbia quando la salute di mia moglie me lo permette.Una data a cui ci tenevo molto è saltata,e non ne ho compreso la ragione.A un vero fans bastava anche una performance semplice un bicchiere di vino e una sedia.Comunque va bene lo stesso.A presto Sei un Grandeeeee
Semplicemente meraviglioso