Max Pianta non si propone di imitare un mito della musica leggera italiana come Renato Zero: le migliaia di sorcini non lo permetterebbero.
Max intende riproporre un percorso molto più intimistico, cantare e riproporre l’uomo che lo ha saputo emozionare fin dall’adolescenza, con la sua estrosità trasgressiva mescolata alla melanconia mai oppressiva. La Scaletta abbraccia l’intero percorso artistico di Zero. Dall’intensità vibrante di “E io ti seguirò”, alla fresca scanzonata di “Galeotto fu il canotto”, fino alle più note “Cercami”, “I migliori anni della nostra vita” e “Come mi vorresti”. Senza tuttavia tralasciare gli intramontabili brani di esordio del cantautore romano, come “Triangolo”, “Mi vendo”, “La favola mia”, “Amico”, “Il cielo”. O brani meno noti come “Il jolly”, “Via dei martiri”, “Nel fondo di un amore”, “Dimmi chi dorme accanto a me”, in un vero e proprio spettacolo generalmente diviso in più parti per permettere i cambi d’abito, di trucco e di scena.
La durata dell’esibizione arriverò superare le 2 ore. Irresistibili fuori programma e la dialettica diretta di Max, i veri elementi che lo salvano da una sterile imitazione fine a sè stessa. Sorprendente nella somiglianza della voce e nelle movenze, Max ad ogni concerto sa sapientemente calibrare emozioni distribuite direttamente dal palco e irrefrenabili discese fra il pubblico, con il quale dialoga e duetta, incontenibile nella simpatia e nel carisma.